Le aziende B2B intenzionate a sfruttare il pieno potenziale della propria strategia di content marketing (sia tramite social che tramite blog) dovrebbe coinvolgere anche la propria rete commerciale nella produzione e nella diffusione dei contenuti.
Nella Human Economy i lavoratori più preziosi saranno quelli che lavoreranno con il cuore.
Dov Seidman, Harvard Business Review
La rete commerciale infatti è il gruppo di persone all'interno di ogni azienda che conosce nel dettaglio i problemi dei vostri clienti e si impegna per risolverli.
La forza vendite è il principale punto di contatto tra le aziende; un punto di contatto basato sul rapporto umano che si concretizza fuori dalla dimensione digitale ma che in essa può gettare le radici, svilupparsi e allargarsi ad altri.
La vostra rete di agenti per sfruttare appieno la vostra produzione di contenuti dovrebbe condividere e far condividere.
Attenzione, non parliamo di semplice diffusione di messaggi commerciali (qualche volta non guastano) ma di contenuti veramente utili per i vostri clienti.
Perché condividiamo?
Per definire noi stessi e la percezione che gli altri hanno di noi.
In questo mondo di reti sociali digitali quando entriamo nella tribù globale dobbiamo considerare noi stessi come un marchio personale.
Riuscire a plasmare la percezione che gli altri hanno di noi ci consente di arrivare ai gruppi che desideriamo.
Presupposto: le aziende sono fatte di persone e ogni persona che la compone ha il potere di condividere e comunicare ed esserne un ambasciatore / ambasciatrice.
Il mio marchio personale è definito dalla reputazione percepita dei contenuti o della fonte.
Penso di essere una persona simpatica? Allora condivido battute e barzellette.
Penso di essere una persona che aiuta gli altri? Allora rispondo alle domande e condivido informazioni utili con chi le chiede.
Lo scopo di utilizzare i social nel marketing non è vendere direttamente ma creare relazioni utili tra le Persone offrendo contenuti utili, creando empatia, ascoltando e rispondendo ai bisogni.
La probabilità di una condivisione è determinata dalla reputazione percepita dei contenuti o della fonte.
Se il singolo essere umano del nostro pubblico condivide i nostri contenuti significa che si fida di noi
e ci utilizza per definire il proprio marchio personale rendendoci più visibili.
Cosa fare per acquisire la fiducia del pubblico:
Se riusciamo a creare una connessione con il nostro pubblico allora è molto probabile che i nostri contenuti verranno condivisi da chi si vuole rendere utile verso i propri conoscenti.
Grazie ai social è possibile fare pubblicità a target specifici.
Riflettendo e mettendoci nella testa (leggendo le conversazioni: gruppi , pagine fb, ecc…) di un gruppo specifico di persone è possibile creare contenuti personalizzati.
Ad esempio per un progetto e-commerce che vende stoviglie monouso compostabili abbiamo sviluppato con un cliente una comunicazione rivolta ai dentisti per promuovere i bicchierini da caffè monouso per il collutorio e il risciacquo.
Anche a livello di gestione commerciale riuscire ad anticipare le richieste ci consente di migliorare l’esperienza utente del servizio.
Non esiste una regola universale a parte il fatto che l’era dell’autoreferenzialità è finita.
Sui social le persone cercano: utilità, divertimento/emozioni e relazioni. Una regola generale potrebbe essere quella del 30/30/30:
Ogni canale social e ogni tipologia di business dovrebbe costruire il proprio personalissimo mix di contenuti.
Anche il tipo di contenuto prodotto (video, foto, testo lungo, ecc...) deve essere consono a piattaforma e business.
Di solito meglio dopo pranzo o dopo cena ma non c’è un momento giusto per tutti.
E’ necessario provare e ogni tanto pubblicare in orari fuori dagli schemi per raggiungere gruppi con abitudini diverse e sperimentare.
Se possibile non programmare con troppo anticipo o rendere tutto automatico: si perde di spontaneità e si rischiamo brutte figure.
Comprendere i dubbi e i desideri delle persone che vogliamo raggiungere è fondamentale per creare dei contenuti ad alto tasso di condivisione.
Raggiungere questo obiettivo richiede sperimentazioni continue, una buona conoscenza del contesto di business e una sinergia con la forza vendite.
Non esistono più B2B o B2C: ora le relazioni sono tra umani ed umani #H2H
Bryan Kramer
Per approfondire vi invito a leggere Condividere di Bryan Kramer.
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